(Questo articolo era stato pubblicato inizialmente nel sottodominio italiano del mio blog in inglese, ma adesso lo sto trasferendo direttamente sotto il dominio principale).
Questo post riguarda l’ultima parte del discorso del presidente Spencer W. Kimball Gesù: Il Capo Perfetto. L’ho diviso in tre parti per mantenere ogni post relativamente breve. Questo è il link alla prima parte del post Gesù: Il Capo Perfetto (1) e questo è il link alla seconda parte di Gesù: Il Capo Perfetto (2)
Guida secolare
Coloro che più amiamo, ammiriamo e rispettiamo come capi della famiglia umana sono grandi ai nostri occhi proprio perché personificano per molti aspetti le qualità che Gesù dimostrava di possedere, sia per il modo in cui viveva sia per il modo in cui esercitava la Sua guida.
Spencer W. Kimball
Ulisses S. Grant comandò l’esercito vittorioso dell’Unione durante la Guerra civile americana (1861-1865) e servì come diciottesimo presidente degli Stati Uniti dal 1869 al 1877. Quando la guerra civile stava per finire e l’Unione era vicina alla vittoria, Grant si preoccupò di non umiliare il Sud con dure condizioni di resa, per evitare effetti negativi profondi che potessero compromettere l’eventuale riunificazione del Nord e del Sud.
Grant non cercò vendetta dalla sua posizione di forza, ma offrì ai soldati confederati il diritto di tornare a casa per prendersi cura delle loro famiglie, e agli ufficiali fu persino permesso di tenere le loro armi e cavalli. Il generale Lee, comandante sconfitto dell’Esercito Confederato, commentò che quei termini di resa avrebbero avuto un effetto molto positivo per riconciliare le due parti della nazione.
Viceversa, questi capi che la storia dimostra aver esercitato le influenze più nefaste sull’umanità fecero tanto danno proprio perché mancavano quasi totalmente delle virtù dell’Uomo della Galilea. Mentre Gesù era altruista, loro erano egoisti. Mentre Gesù si preoccupava della libertà, loro si preoccupavano del controllo. Mentre Gesù si preoccupava del servizio, loro si preoccupavano della condizione sociale. Mentre Gesù cercava di soddisfare i semplici bisogni degli altri, loro si preoccupavano soltanto delle proprie necessità e dei propri desideri. Mentre Gesù si preoccupava del progresso dei Suoi discepoli, loro cercavano di manipolare gli esseri umani. Mentre Gesù era pieno di compassione bilanciata dalla giustizia, loro spesso erano pieni di inflessibilità e ingiustizia.
Spencer W. Kimball
Ci sono molti esempi di capi malvagi tra cui scegliere nella storia. Ad esempio, il famoso Re Giovanni, considerato da molti il più malvagio monarca nella storia della Gran Bretagna, e il cattivo nei racconti di Robin Hood. Era un tiranno depravato e un leader senza speranza in guerra al punto che i suoi sudditi si sollevarono e lo costrinsero a promulgare la Magna Carta.
Re Giovanni cercò di rubare il trono a suo fratello, Riccardo Cuor di Leone. Quando i suoi nemici cercarono di fermarlo, li gettò in un castello e li fece morire di fame. Per raccogliere denaro per i suoi piani militari, tassò pesantemente il popolo dell’Inghilterra, confiscò terre e incarcerò e torturò molti ebrei per costringerli a pagare quello che voleva.
Forse non tutti noi possiamo essere esempi perfetti di capi, ma tutti possiamo compiere un serio sforzo per avvicinarci a questo ideale.
Spencer W. Kimball
La maggior parte di noi non si troverà mai in situazioni in cui avrà grande potere e influenza, come essere un re e un presidenti di una nazione. Tuttavia, anche nelle nostre vite più ordinarie, avremo l’opportunità di scegliere che tipo di leader vogliamo essere. Saremo tentati ad usare le persone per i nostri scopi egoistici e avremo l’opportunità di benedire le loro vite. Più impariamo a seguire il Salvatore, anche se non saremo mai perfetti come lui, più sperimenteremo il vero successo come leader.
Il nostro potenziale
Uno dei più grandi insegnamenti dell’Uomo di Galilea, del Signore Gesù Cristo, fu che io e voi abbiamo in noi immense capacità. Quando ci invitava a essere perfetti come è perfetto il Padre nostro nei cieli, Gesù non si faceva beffe di noi: Egli illustrava una possente verità circa le nostre capacità e il nostro potenziale. È una verità quasi troppo stupefacente per poterla contemplare. Gesù, che non avrebbe potuto mentire, cercava di sospingerci ulteriormente lungo la via che porta alla perfezione.
Spencer W. Kimball
Potrei dire che è solo perché so che Gesù non può mentire che io credo nella straordinaria verità che anche noi possiamo diventare perfetti. Ma in realtà, anche prima di conoscere le verità del Vangelo restaurato avevo dentro di me un sentimento e una speranza che mi spingevano a lottare per diventare una persona migliore.
Il Vangelo restaurato, come insegnato nella Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, tuttavia, mi ha aiutato a capire che per diventare perfetti, abbiamo bisogno che il Salvatore ci aiuti, perché non possiamo raggiungere questo obiettivo solo con i nostri sforzi. Anche per diventare leader migliori, possiamo rivolgerci a Gesù, il Leader perfetto, e chiedere il suo aiuto per sviluppare pienamente il nostro potenziale.
Ognuno di noi ha più occasioni di fare il bene e di essere buono di quelle di cui potrà approfittare. Queste occasioni si trovano dappertutto. Quale che sia l’estensione della cerchia nel cui ambito esercitiamo attualmente un’efficace servizio, se vogliamo migliorare sia pure di poco la nostra prestazione dobbiamo allargare questo cerchio. Vi sono molte persone che aspettano di essere influenzate e amate, se ci curiamo abbastanza di loro da migliorare il livello della nostra prestazione.
Dobbiamo ricordare che quegli esseri umani che incontriamo nei parcheggi, negli uffici, negli ascensori e in qualsiasi altra parte del mondo rappresentano quella parte di umanità che Dio ci ha affidato per amarla e servirla. Ci servirà ben poco parlare in termini generali di fratellanza se non riusciamo a considerare coloro che ci stanno attorno come nostri fratelli e sorelle. Se il nostro campione di umanità ci sembra poco piacevole o molto ristretto, dobbiamo ricordare la parabola in cui Gesù ci ricorda che la grandezza non sempre si misura in metri o in chilogrammi, ma in termini di qualità della vita che le persone conducono.
Spencer W. Kimball
Molti giovani tendono ad essere idealisti, e anche molti che si convertono a una nuova fede. Molti vogliono fare grandi cose e “salvare il mondo” o condividere la loro fede in modi drammatici e visibili; pregano per tutti i piccoli bambini affamati del mondo, o vogliono raggiungere posizioni di prestigio e rilevanza. Non c’è niente di necessariamente sbagliato in questi desideri, ma con l’età e la maturità, ci rendiamo conto che se vogliamo salvare il mondo, dobbiamo fare bene le piccole cose, dobbiamo cominciare a guardarci intorno, e aiutare le persone che sono vicino a noi.
Le Scritture contengono molti meravigliosi episodi di dirigenti i quali, diversamente da Gesù, non erano perfetti pur essendo tuttavia efficaci. Sarebbe molto utile per noi leggere, e leggere spesso, le opere compiute da queste persone. Non dimentichiamo che le Scritture ci offrono secoli di esperienze nella guida di uomini e, cosa ancor più importante, principi fissi sui quali il vero capo deve basare il suo operato se vuole aver successo. Le Scritture sono il manuale di istruzioni per chi intende essere un buon capo.
Spencer W. Kimball
Penso agli apostoli Pietro e Paolo, per esempio. Leggiamo nelle Scritture dei loro limiti come uomini, ma impariamo anche delle loro grandi opere e persino miracoli. Con l’aiuto del Signore furono trasformati in grandi leader spirituali, simili al Maestro.
Il capo perfetto
Non mi scuso nel dire a chi cerca il successo come leader qualcosa di quanto ha messo in pratica Gesù Cristo.
Se vogliamo avere veramente successo, Gesù è il modello che dobbiamo seguire. Tutte le caratteristiche più elevate, più perfette e più belle della maturità, della forza e del coraggio sono riunite nella Sua persona. Mentre una grande folla, minacciosa, armata fino ai denti, arrivò per prenderlo prigioniero, Egli li affrontò risolutamente e chiese: «Chi cercate?»
La folla, spaventata, mormorò il Suo nome: «Gesù il Nazareno». «Son io», rispose Gesù il Nazareno con orgoglio e coraggio, e con potere: i soldati «indietreggiarono e caddero in terra». Egli chiese una seconda volta: «Chi cercate?», e quando essi fecero il Suo nome, disse: «V’ho detto che son io; se dunque cercate me, lasciate andar questi [i discepoli]» (Giovanni 18:4–8).
Spencer W. Kimball
Anche in questa situazione estrema, come anche dopo, quando era sulla croce, il Leader Perfetto era preoccupato per il benessere dei Suoi seguaci. Nessuna traccia di egoismo sarebbe emersa in Lui fino alla fine. Che esempio!
Forse la cosa più importante che posso dire di Gesù Cristo, più importante di qualunque altra cosa che io abbia detto, è che Egli vive. Egli personifica veramente tutte le virtù e gli attributi di cui parlano le Scritture. Se possiamo arrivare a comprendere ciò, allora conosceremo il significato reale dell’uomo e dell’universo. Se non accettiamo queste verità e questa realtà, allora non avremo quei principi fissi, quelle verità trascendenti su cui edificare la nostra vita nella felicità e nel servizio. In altre parole troveremo che è molto difficile essere dei capi efficaci se non riconosciamo la realtà del capo perfetto, Gesù Cristo, e non lasciamo che Egli sia la luce che illumina il nostro cammino.
Spencer W. Kimball