Sara Tonon e Marco Massano
Sara Tonon e Marco Massano

(Questo articolo era stato pubblicato inizialmente nel sottodominio italiano del mio blog in inglese, ma adesso lo sto trasferendo direttamente sotto il dominio principale).

Un paio di giorni fa (adesso sono passati alcuni mesi) ho trovato un articolo pubblicato recentemente dal Meridian Magazine on-line. È un bell’ articolo (ma è in inglese) che racconta la storia di una sorella della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, la sorella Sara Tonon, il cui marito, Marco Massano, è stato assassinato alcuni mesi fa, vicino a dove io abitavo in Italia.

Io conoscevo personalmente il papà di Sara, che era stato uno dei nostri dirigenti della chiesa quando abitavo in Italia, e me lo ricordo con una certa nostalgia. Sara era ancora una bambina a quell’epoca e non ricordo di averla mai incontrata.

Avevo invece conosciuto suo marito, prima che si sposasse con Sara, alcuni anni fa, poco tempo dopo che era diventato membro della Chiesa di Gesù Cristo.

In quel periodo, durante una visita in Italia, avevo fatto alcuni piccoli video dove chiedevo ad alcuni amici membri della chiesa di raccontare la loro storia e sentimenti sul vangelo restaurato e la chiesa. Un amico comune ci aveva messo in contatto, e per tale ragione avevo fatto questo video, che può essere visto qui sotto. Quello che mi aveva colpito era la forza della testimonianza del vangelo che aveva Massimo e la storia della sua conversione. Fatto tutto d’un fiato, senza tagli o ritocchi, il video me lo fa ricordare così come l’ ho conosciuto, una persona onesta e sincera.

La storia di quello che è successo è triste e quasi surreale, ma purtroppo vera. Il 9 novembre 2018 Marco era andato a Portacomaro, vicino ad Asti, a fare un sopralluogo della casa di Dario Cellino per conto del tribunale di Asti, perché molti pagamenti non erano stati fatti.

In quel giorno fatale, Cellino sapeva che Marco stava arrivando, e lo stava aspettando, seduto in una poltrona, guardando fuori dalla finestra della sua camera da letto, con una pistola in mano.

Quando Marco bussò alla porta, il vecchio puntò, sparò e due proiettili lo colpirono al petto. Cadde all’istante. Erano circa le 11 del mattino. Il 44enne Marco, il marito di Sara, che solo due ore prima aveva cominciato una giornata apparentemente normale, morì all’ospedale quasi immediatamente.

Una storia di questo tipo è difficile da spiegare, e alcune persone arrivano a dubitare dell’esistenza di Dio o del suo interesse per noi, quando succedono queste cose.

Ma queste sono le situazioni in cui una fede vera e forte può aiutare ad accettare una situazione apparentemente senza senso. Questo è l’esempio di Sara. Anche prima di leggere l’articolo sul Meridian Magazine, avevo sentito parlare della forza di Sara nell’affrontare questa situazione così difficile, adesso che si trova da sola e con tre figli piccoli.

Non riporto qui tutta la storia per motivi di diritti autorali, ma solo una piccola parte, che peró mi ha colpito e che penso di poter usare. Dopo aver ricevuto la tragica notizia e averla comunicata ai suoi figli e ai genitori di Marco, e dopo aver portato la sua famiglia da sua mamma, Sara racconta,

“Non riuscivo a dormire, ovviamente. Ho continuato a camminare avanti e indietro dalla cucina al soggiorno. Stavo pregando cercando di capire cosa era successo. “

Finalmente, nelle prime ore del mattino, si inginocchiò a pregare, aprendo il suo cuore a Dio. “Non chiesi, perché? Non era quella la mia domanda. Non sapevo ancora perché fosse ​​successo, e non me lo chiedo neanche adesso “, ha detto. Ciò di cui aveva bisogno era forza. Ad un certo punto queste parole le vennero in mente, chiaramente dallo Spirito. “Con la morte di Marco, non hai perso nulla, perché quando l’hai conosciuto e sposato nel 2008, hai avuto la possibilità di avere la vita eterna insieme. Hai una progenie e non la perderai. Non perderai i bambini. Non vi perderete l’un l’altro. “Quel pensiero mi ha dato la forza di cui avevo bisogno per sopportare le notizie e il futuro. Non ho perso nulla perdendo Marco in questa vita, perché abbiamo la vita eterna insieme.

Non posso che avere grande rispetto e ammirazione per Sara, non tutti reagirebbero in questa maniera, con questa forza. Anche persone con una certa fede a volte si arrendono o vacillano in situazioni come questa.

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Tempio di Roma, dove le famiglie possono essere unite per l’eternità

Non sono mai passato per una situazione così difficile, ma nei miei momenti più difficili ho imparato che Sara ha ragione. Chiedersi “perchè?”quando una tragedia colpisce non è la strategia migliore, anche se è la cosa più naturale, che tutti tendiamo a fare, almeno inizialmente.

La nostra mente razionale, vuole dare una spiegazione a tutto quello che succede. Ma a volte non c’é niente da spiegare, o non siamo pronti a capire, anche se ci fosse spiegato. Riempirci di odio, rancore, o disperazione, non risolve il problema ma lo complica. Chiedere di avere forza per superare la difficoltà, come ha fatto Sara, è la strategia migliore, l’unica che ci può aiutare a vincere. E con il passare del tempo, dalla tragedia più terribile, possiamo far nascere cose positive e buone.

Grazie Sara per il tuo esempio. Immagino che ci saranno giorni più difficili di altri, ma la tua fede e esempio ha già aiutato molte persone, e ne aiuterà altre, e alla fine, come hai detto, non hai perso nulla, perché avrete la vita eterna insieme. Di questo ne sono sicuro!

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