Il rapporto annuale del 2019 descrive il lavoro svolto dal braccio umanitario dei Santi degli Ultimi Giorni

Nel 2019, l’operato di Latter-day Saint Charities in tutto il mondo è arrivato a benedire milioni di persone in 142 paesi e territori attraverso l’attuazione di 3.221 progetti con 2.000 collaboratori. L’organizzazione umanitaria della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ha comunicato questi e altri dati oggi nel suo Rapporto annuale del 2019.

Latter-day Saint Charities ha portato avanti la sua visione di occuparsi di chi è nel bisogno, di promuovere il volontariato e di incentivare l’autosufficienza in diversi modi:

Risposta alle emergenze: 194 progetti in 64 paesi e territori

Cure oculistiche: 129.819 persone aiutate in 32 paesi e territori

Cure ostetriche e neonatali: 83.555 persone assistite in 27 paesi e territori

Sicurezza alimentare: 181.398 persone aiutate in 15 paesi e territori

Acqua potabile e igiene: 316.790 persone aiutate in 26 paesi e territori

Vaccini: 6 campagne per debellare malattie nei paesi in via di sviluppo

Sedie a rotelle: 52.381 persone aiutate in 41 paesi e territori

Interventi in favore dei rifugiati: 387 progetti in 48 paesi e territori

Progetti comunitari internazionali: 994 progetti in 107 paesi e territori

Progetti comunitari in Stati Uniti e Canada: vari progetti in 42 stati e province

Oltre a essere finanziata dai Santi degli Ultimi Giorni, i quali donano al fondo Aiuti umanitari della Chiesa, Latter-day Saint Charities viene sostenuta anche da altri donatori generosi. Nel 2019, Latter-day Saint Charities ha usato queste donazioni per aiutare persone nel bisogno in tutto il mondo.

Questi fondi rappresentano solo una piccola parte dell’ammontare annuale complessivo (circa un miliardo di dollari all’anno) destinato agli interventi umanitari e del programma di benessere. Tale impiego finanziario comprende anche un uso significativo del fondo delle offerte di digiuno della Chiesa, che i vescovi locali utilizzano per aiutare i membri più poveri della loro congregazione.

Dalla nascita dell’organizzazione nel 1985, Latter-day Saint Charities ha stanziato più di 2,3 miliardi di dollari di aiuti in 197 paesi.

Tra i principali eventi in cui Latter-day Saint Charities è intervenuta nel 2019 ci sono i cicloni Idai e Kenneth, che hanno causato alluvioni e la conseguente distruzione di raccolti in Mozambico, Malawi e Zimbabwe la primavera scorsa.

Lavorando al fianco di collaboratori mondiali e locali, Latter-day Saint Charities ha fornito riparo e cibo a chi è rimasto colpito dalla furia delle tempeste. Naturalmente la ripresa da questi disastri si estende ben oltre le immediate conseguenze. Mesi dopo i cicloni, c e i suoi collaboratori continuano a riparare e a riammobiliare le scuole prima della stagione delle piogge, così da dare agli studenti un luogo asciutto in cui studiare e imparare.

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Coronavirus: la Chiesa sta aiutando l’Iran, l’Italia, la Cina e altri 13 paesi

Lo stabilimento Deseret Mill e Pasta a Kaysville, Utah, produce pasta e altri prodotti di farina e confeziona fagioli, riso, muesli, fiocchi d'avena e cereali caldi.
Lo stabilimento Deseret Mill e Pasta a Kaysville, Utah, produce pasta e altri prodotti di farina e confeziona fagioli, riso, muesli, fiocchi d’avena e cereali caldi.

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Latter-day Saint Charities sta aumentando la produzione nelle sue fabbriche di lattine e impianti di trasformazione alimentare durante la crisi COVID-19, mentre allo stesso tempo dona forniture mediche e di emergenza a 16 paesi.

L’Iran, l’Italia e la Cina sono tra le nazioni che stanno ricevendo forniture mediche e di emergenza, sostegno e finanziamenti dal Latter-day Saint Charities della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

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